lunedì 15 novembre 2010

L'inizio del nostro sogno

Quando inizi il  percorso adottivo guardi al futuro e pensi che sei molto lontano dal giorno in cui diventerai mamma e papà, sai già che passeranno giorni, mesi e forse anche anni, ma non passerà um momento in cui non penserai a tuo figlio, ti farai tante domande:
"sarà maschio o femmina?".... ma non ti importa del sesso
"quanti anni avrà?".... ma non ti importa la sua età
"sarà uno o più fratelli o sorelle?".... ma non ti importa
"come starà in salute?".... ti auguri bene
"come sarà il giorno che lo incontreremo?".... e cerchi di immaginare
"quando mi chiameranno?".... speri ogni giorno che arrivi quella telefonata, ma il tempo passa e il telefono non squilla mai, pensi che forse il tuo ente o la referente abbia smarrito il tuo numero e cerchi di chiamarla, ma niente di nuovo, tutto tace.........
 Alcuni giorni non ce la fai, hai voglia di urlare al mondo intero la tua rabbia, il tuo dolore, la stanchezza che non ce la fai più a stare ad aspettare, poi pensi a tuo figlio di cui ancora non sai niente, sai solo che ti sta aspettando, che ci sono nel mondo tanti bambini che aspettano che arrivi mamma e papà, pensi al loro dolore che è più grande del tuo e ti fai forza per loro e vai avanti, perchè c'è la devi fare per loro.
Negli anni che passano incontri tante persone che stanno vivendo la tua stessa esperienza o che l'hanno vissuta prima di te e ora sono una famiglia,conosci persone che sono in attesa come te e che finalmente arriva la chiamata, partono e tornano famiglia e vivi con loro le loro gioie, c'è chi  invece è all'inizio è ha bisogno di ascoltare la tua esperienza, allora ti confronti, vivi con loro le tue ansie, le tue paure, le tue gioie e ti danno una carica in più, perchè non ti lasciano soli, ti coinvolgono in tutto, sperano insieme a te che arrivi presto quella chiamata, pregano per te e insieme a te perchè quel vuoto sia presto riempito, per noi sono delle persone molto importanti.

I giorni vanno avanti, passano i mesi e per noi sono passati anche gli anni, esattamente quattro, poi una mattina come tane altre ti alzi, inizi la tua giornata lavorativa, torni a casa mangi e non ti aspetti mai che quel pomeriggio il telefono squilli e dall'altra parte  Valentina ti dice:" Finalmente è arrivato il vostro abbinamento". Anche se sono le 14.40 del 21 di settembre e fa caldo ti vengono i brividi, inizi a non capire niente, le emozioni si susseguono vorresti urlare al mondo intero la tua felicità, la tua gioia, ma ancora non puoi perchè non sai nulla di tuo figlio perchè per telefono non ti dicono altro e il nostro appuntamento è fissato per giorno 23 alle 16.30.
Quel pomeriggio l' Antonio era uscito presto per lavoro, ha ricevuto lui la chiamata di Valentina e poi mi ha mandato un sms "Finalmente mamma e papà", subito ho detto:"questo è matto!" poi mi sono ripresa e ho capito quello che voleva dire, l'ho chiamato subito chiedendo se fosse tutto vero, cosa gli aveva detto Valentina e poi tante lacrime, lacrime di gioia, non riuscivo a capire più nulla ero felice, ma tutto mi sembrava ancora un sogno, ma finalmente il nostro sogno che diventava realtà, era il nostro momento, lui esisteva e ci stava aspettando. Seduta sul divano piangevo, volevo condividere con famigliari e amici la nostra gioia, ma ancora non potevamo raccontare nulla perchè neanche noi sapevamo nulla di nostro figlio, sapevamo solo che c'era, dovevamo aspettare il 23 per conoscerlo, sapere il suo nome, la sua età e forse se eravamo fortunati anche una sua foto, era un susseguirsi di emozioni, ridevamo e piangevamo abbracciati.
Le uniche persone con cui potevamo condividere la nostra gioia erano coloro che ci hanno accompagnati nel nostro percorso, le persone importanti di cui parlavamo prima, così ho chiamato la nostra "mamma aibi Marina" e la  "zia aibi Agnese", è stat bello condividere con loro la nostra gioia.

Nessun commento:

Posta un commento